13 marzo 2015

Verso un nuovo Piano di Zona e verso un nuovo modello di welfare


Insieme verso il nuovo Piano di Zona. E' il titolo dell'incontro promosso e voluto dall'assessore al Welfare di Comunità, Servizi alle Famiglie e alla persona del Comune di Cremona Mauro Platè e tenutosi in Sala Zanoni. Insieme ai sindaci dei 47 Comuni del Distretto cremonese, la sfida lanciata a tutti gli attori sociali, del profit e del no profit delle comunità locali è questa: costruiamo insieme un nuovo welfare capace di mettere al centro le comunità, le risorse e le abilità del tessuto sociale fatto di trame spesso invisibili alla ribalta dei mass media. Una sfida che si sta traducendo in percorsi e momenti di incontri e di lavoro che si concretizzerà con la stesura del nuovo Piano di Zona* 2015-2017 entro il 30 aprile prossimo. L’iniziativa ha coinvolto 150 persone, più di 60 tra enti locali, terzo settore, profit e no-profit, forze sociali, gestori dei servizi sociali e socio-sanitari.

Ci si è interrogati su come il territorio cremonese possa raccogliere l'esigenza di rispondere al meglio alle emergenze sociali, alle fragilità e alle differenti forme di povertà che anche a Cremona interrogano il sistema di welfare locale e di come allargare il perimetro degli accessi e del sistema dei servizi: la quotidianità della conciliazione lavoro e cura, le famiglie come risorsa da sostenere e promuovere, la partecipazione solidale come opportunità per ricucire le trame di coesione che si stanno sempre più sfrangiando. 

Una giornata di lavoro intensa, che si incrocia con un percorso di incontri laboratoriali nei quattro sub-ambiti del Distretto: 80 persone tra amministratori locali, operatori sociali dei Comuni stanno costruendo insieme le linee di azione per il prossimo triennio. 

Un'équipe di operatori dedicati messi a disposizione dal Comune di Cremona insieme all'Azienda Sociale del Cremonese sta accompagnando e sostenendo i percorsi e i processi di costruzione partecipata del nuovo Piano. 

Tre i workshop di lavoro che hanno elaborato alcune "raccomandazioni" che saranno sottoposte al confronto tra i Sindaci e che contribuiranno alla costruzione del Piano di Zona 2015-2017. Tre le grandi sfide per tre grandi proposte: welfare generativo, nuove sfide per una presa in carico efficace; comunità e territori per costruire opportunità: processi di coprogettazione; incerti legami: vulnerabilità e fragilità tra lavoro e casa.

“Crediamo fortemente in questo approccio - ha chiuso i lavori della giornata l'assessore Mauro Platè – e vogliamo proseguire nel percorso tracciato. Quanto intrapreso non si esaurisce con l'approvazione del testo di Piano, ma inizia un modo nuovo di programmare, progettare e realizzare il welfare”.


*Il Piano di zona è l'occasione offerta alle comunità locali per leggere, valutare, programmare e guidare il proprio sviluppo e va visto e realizzato come piano regolatore del funzionamento dei servizi alle persone. In particolare, il Piano di zona è lo strumento promosso dai diversi soggetti istituzionali e comunitari per analizzare i bisogni e i problemi della popolazione sotto il profilo qualitativo e quantitativo; riconoscere e mobilitare le risorse professionali, personali, strutturali, economiche pubbliche, private (profit e non profit ) e del volontariato; definire obiettivi e priorità, nel triennio di durata del piano attorno a cui finalizzare le risorse; individuare le unità d'offerta e le forme organizzative congrue, nel rispetto dei vincoli normativi e delle specificità e caratteristiche proprie delle singole comunità locali; stabilire forme e modalità gestionali atte a garantire approcci integrati e interventi connotati in termini di efficacia, efficienza ed economicità; prevedere sistemi, modalità, responsabilità e tempi per la verifica e la valutazione dei programmi e dei servizi.

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