30 novembre 2014

Omaggio a Stradivari con musica, fiaccolata e rintocchi di campane

Antonio Stradivari muore a Cremona il 18 dicembre 1737: è una delle poche date certe della sua biografia. Nella ricorrenza, giovedì 18 dicembre, il Museo del Violino e il Comune di Cremona, in collaborazione con il Museo Civico Ala Ponzone, il Museo Diocesano, l’Archivio di Stato di Cremona e Stradivariazioni, rendono omaggio al grande liutaio in una intera giornata ricca di appuntamenti. Dalle 14.00 alle 16.00, Nicola Benedetti, giovane violinista italo-scozzese (classe 1987), già apprezzata dalla critica e dal pubblico, terrà una masterclass, nell'Auditorium Giovanni Arvedi, a 50 ragazzi, i migliori allievi dei conservatori e delle scuole di perfezionamento italiane, così che tutti i giovani che partecipano allo STRADIVARImemorialday possano avere un momento didattico che arricchirà il loro ricordo e il loro cammino professionale. Dopo la masterclass, i ragazzi parteciperanno alla fiaccolata, quindi potranno visitare il Museo diventando testimoni ed ambasciatori della bellezza di questo luogo. 50 brevi momenti musicali verranno eseguiti nella Chiesa di Sant’Agata, dalle ore 16.00 alle 18.00, con ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili, da 50 fra i migliori allievi dei conservatori e delle scuole di perfezionamento italiane.


Un momento suggestivo per ricordare la benedizione che, il 4 luglio 1667 il parroco di Sant’Agata impartì in occasione delle nozze di un giovanissimo Antonio Stradivari con Francesca Ferraboschi. Il progetto trae spunto dal primo testamento olografo di Antonio Stradivari, dove il Maestro chiede esplicitamente 50 ‘benedizioni’. Io Antonio Stradivari questa vollo che sia la mia ultima volontà in tanto che la mente è sana e di corpo e di mente subito che son morto vollo che portato in S[an]to Domi[ni]co e che sia subito dette cinque[n]ta messe sopra il mio corpo e comando che franc[es]co mio filiolo lo domado mio erdi e vollo che stia inseme con Cha[te]rina mia figliola e mia molle e Giuseppe e Paolo mio figliolo sin alla morte in questa casa e fran[ces]co vollo che sia patro della Botega e la camara che dietro e la camara dove dormo talla qua[l] si trova Catterina mia filiola…” - Cremona 24 gennaio 1729. 

Scandita da 50 rintocchi delle campane della Chiesa di Sant’Agata e del Duomo, avrà inizio una fiaccolata che, partendo da Sant’Agata e coinvolgendo tutta la città, farà sosta in alcuni dei luoghi più significativi della vita di Stradivari: la prima “Casa nuziale” in corso Garibaldi; Galleria 25 Aprile, dove sorgevano la seconda abitazione e la bottega, dove visse e lavorò dal 1680; i giardini pubblici dove un tempo era la basilica di San Domenico e la Cappella del Rosario dove trovò sepoltura. Dopo aver toccato Piazza del Comune, luogo simbolo della città, la fiaccolata terminerà in piazza Marconi, proprio di fronte al Museo del Violino, eletto nuova casa del liutaio. I partecipanti poseranno le fiaccole in modo da formare un grande falò ad albero che arderà tutta la sera.

Alle ore 19.30 al Museo del Violino verrà presentata ufficialmente la pietra del sepolcro di Antonio Stradivari. La demolizione della chiesa di San Domenico nel 1869, oltre alla trasformazione urbanistica del cuore della città, determinò la scomparsa della tomba di Stradivari, la cui lapide è stata finora esposta al Museo Civico, dove è oggi possibile ammirare le tele pittoriche che abbellivano la Cappella del Rosario. La proposta di contenuti interrelati è coerente ad un’idea di museo diffuso e vuole essere un ulteriore stimolo per il visitatore a scoprire e vivere la fitta trama storica e culturale della città. La lapide viene ora esposta al Museo del Violino, insieme al testamento olografo, conservato presso l’Archivio di Stato, l’atto di morte e di sepoltura custoditi all’Archivio Diocesano.

Due conferenze si legano alla presentazione della lapide: 

L’apparato iconografico della Basilica di S. Domenico e le opere conservate alla Pinacoteca, in programma giovedì 11 dicembre 2014, ore 16.00, al Museo Civico Ala Ponzone con Mario Marubbi, conservatore della Pinacoteca (ingresso con il biglietto del Museo)

Gli ultimi anni e gli ultimi strumenti - Il testamento di Antonio Stradivari. Gli ultimi anni di una lunga vita con Fausto Cacciatori, che si terrà sabato 17 gennaio 2015, ore 16.00, Museo del Violino (ingresso con il biglietto del Museo).


Alle ore 21.00, all’Auditorium Giovanni Arvedi, Nicola Benedetti (classe 1987), ventisette appena compiuti, scozzese di origini italiane, insieme al pianista Alexei Grynyuk, eseguirà: 

Wolfgang Amadeus Mozart, Sonata in mi minore K 304
Erich Wolfgan Korngold, Two Arias: Marietta’s Lied, Tanzlied des Pierrot
Edward Elgar, Sonata in mi minore op. 82

Nicola Benedetti, la mattina, proverà alcuni strumenti della collezione del Museo del Violino ed eseguirà i bis del concerto su questi strumenti.

Durante le ultime stagioni Nicola Benedetti ha suonato con le maggiori orchestre sinfoniche europee e americane: Detroit Symphony Orchestra, San Francisco Symphony, Chicago Symphony, New York Philharmonic, Toronto e Vancouver symphony, Cincinnati Symphony, Royal Scottish National orchestra, Royal Philharmonic, BBC Symphony orchestra, Netherlands Radio, Danish Radio, MDR Leipzig, Singapore Symphony and Hong Kong Philharmonic Orchestra. Tiene regolarmente recital nelle principali sale da concerto in Europa e negli Stati Uniti; recentemente si è esibita sotto la bacchetta di Vladimir Ashkenazy. Ha collaborato con Louis Langree, Alan Gilbert, Stéphane Denève, Andrew Litton, Kristjan Jarvi, Paavo Jarvi, Donald Runnicles, DiegoMatheuz, Pinchas Zukerman.  Suona lo Stradivari “Gariel” del 1717, messo a disposizione da Jonathan Moulds.


In occasione di STRADIVARImemorialday l’artista Guido Scarabottolo reinterpreta l’incisione Stradivarius dans son atelier di Édouard Jean Conrad Hamman. L’illustratore milanese, con un evidente gusto del segno e del colore, sembra sottolineare la modernità del liutaio e l’estrema attualità del ritratto: la nuova immagine assolutizza il lavoro in una dimensione metafisica. L’uso di tre soli colori agevola la chiara identificazione del protagonista (azzurro) e dell’oggetto (il violino giallo), nettamente stagliati su un fondo monocromo rosso arancio. L’assenza di descrizione ambientale testimonia da una parte il contenuto concettuale improntato sulla detrazione utilizzata quale scopo per raggiungere il massimo risultato estetico. Il senso di presenza atemporale che ne deriva, ricca di contenuto e allo stesso tempo anche effimera, è scandito dalla maestria nell’uso dello spazio e dalla leggerezza che contraddistingue le opera di Guido Scarabottolo.

Guido Scarabottolo è nato a Sesto San Giovanni nel 1947. Laureato in architettura presso il Politecnico di Milano con una tesi di pianificazione urbana, dopo una breve esperienza presso uno studio di urbanistica, è entrato a far parte, nel 1973, dell’Arcoquattro, un gruppo di giovani architetti attivo nel campo della grafica e degli allestimenti. Da allora ha lavorato per i più noti editori italiani, la RAI, le principali agenzie di pubblicità e le maggiori aziende nazionali. Tra le collaborazioni più durature quella con “L’Europeo”, a partire dalla direzione di Lamberto Sechi, e quella con Italo Lupi, per “Abitare”. Attualmente i suoi disegni appaiono regolarmente su “Internazionale” e sul domenicale del “Sole24Ore”.





Fondazione Museo del Violino  Antonio Stradivari Cremona
piazza Marconi, 5 - 26100 Cremona
tel. (+ 39) 0372 801801; Fax (+39) 0372 801888
Indirizzo dedicato agli MdV friends pr.stradivarifestival@museodelviolino.org

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