12 novembre 2014

Commemorata al Parco Caduti di Nassiriya la "Giornata nazionale della memoria per i caduti civili e militari nelle missioni di pace"

In occasione della "Giornata nazionale della memoria per i caduti civili e militari nelle missioni internazionali per la pace" questa mattina, alle 10 in punto, nonostante la pioggia battente, al parco Caduti di Nassiriya (via Trebbia, angolo via Massarotti), si è tenuta la cerimonia commemorativa davanti al cippo che ricorda i civili e i militari morti a causa di un attentato avvenuto ad una base militare italiana in Iraq il 12 novembre del 2003. Insieme al sindaco Gianluca Galimberti e ad altri esponenti della Giunta, hanno presenziato le massimi autorità civili e militari, tra le quali il presidente della Provincia Carlo Vezzini, il questore Vincenzo Rossetto, il comandante provinciale dei Carabinieri Ten. Col. Cesare Lenti, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Col. Alfonso Ghiraldini, e, in rappresentanza del X Reggimento Genio Guastatori, il Ten. Col. Giovanni Petrocelli. Folta, nonostante la pioggia, anche la delegazione dei rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma, tutte con i loro labari. Dopo l'Onore ai Caduti e il Silenzio, è avvenuta la lettura dei Caduti di Nassiriya. Per la prima volta hanno partecipato due allieve del Liceo “D. Manin” in rappresentanza degli studenti cremonesi che hanno partecipato all'ultima Marcia per la pace Perugia ed Assisi che hanno letto due poesie. 



A seguire ha preso la parola il sindaco Gianluca Galimberti: “La pace si costruisce anche facendo incontrare linguaggi diversi. Questa giornata ci porta a riflettere a chi sta accettando il rischio, a chi sta dentro il dramma disposto a dare la vita: militari, volontari, civili, medici, ma anche chi a Cremona sta a fianco della sofferenza e decide lì a volte nel silenzio di dare la propria vita. Dentro ogni nome dei carabinieri morti a Nassiriya c'è una storia di vita perché è la storia di ognuno che fa la storia di tutti. Abbiamo un senso del dovere da recuperare: c'è un bene più alto della vita di ognuno di noi che è il bene comune. E allora smettiamo con logiche di egoismo e nuovi individualismi e ricordiamoci vicendevolmente che la vita di ognuno ha un senso in relazione alla vita degli altri, che il bene mio è bene comune. Costruire la pace nella nostra città stando nelle situazioni difficili accanto agli altri con senso del dovere e per il bene comune”. 

La cerimonia si è conclusa con la lettura della Preghiera dei Caduti seguita da squilli di tromba e la deposizione della corona di alloro da parte due agenti in alta uniforme al cippo commemorativo collocato nel parco di via Trebbia. 

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