25 aprile 2014

Celebrato in mattinata il 69° anniversario della Liberazione


Le celebrazioni del 25 Aprile sono iniziate questa mattina, poco dopo le 9, al Civico Cimitero con la Messa all'aperto, terminata la quale, le autorità civili e militari e tutti i partecipanti hanno reso omaggio alla Cappella ai caduti civili, alla Cappella dei fratelli Alfredo e Antonio Di Dio, alle lapidi dei Caduti di Cefalonia e ai Caduti per la Resistenza e, infine, all'Altare della Patria, dove sono state deposte corone di alloro e fiori. A seguire, alle 10.30, in piazzetta San Luca, si è formato il corteo - accompagnato dalla musica eseguita dal complesso bandistico “Città di Cremona” - con in testa la bandiera “storica” tricolore, i labari delle associazioni partigiane, i Gonfaloni del Comune e della Provincia dietro ai quali si sono collocati autorità e partecipanti. Dopo avere attraversato corso Garibaldi, corso Campi, via Verdi, piazza Stradivari e via Baldesio, il corteo si è sciolto in piazza del Comune dove, dal palco, hanno preso la parola dapprima Tobia Bonardi (presidente della Consulta degli Studenti), quindi Franco Verdi (in rappresentanza dell'Associazione Nazionale Partigiani Italiani – Sezione di Cremona, dell'Associazione Nazionale Divisione Acqui, sempre sezione di Cremona, e della sezione provinciale dell'Associazione Nazionale Partigiani Cristiani) ed infine il sindaco Oreste Perri



Ribadito il valore storico, politico e civile di una data che, nel nome della libertà, ha segnato per l’Italia l’avvio di un’epoca nuova, il sindaco ha detto, fra l'altro, che “l’attualità e l’importanza della festa che oggi celebriamo stanno anche nell’impegno a non dimenticare, a far sì che la politica sia la pratica di occuparsi costruttivamente della propria comunità, per il bene collettivo, soprattutto in una situazione di crisi economica e sociale grave. Essa deriva non soltanto dalle difficoltà di un’economia che non riesce a sollevarsi, ma segna lo smarrimento dei valori e degli ideali portanti del nostro sistema sociale. Per questo è importante ritrovare quel filo conduttore che, dalle gesta del Risorgimento alla lotta per la Resistenza, condusse alla rinascita della nazione”.

Da qui la necessità di recuperare, ha proseguito il primo cittadino, “il senso di una autentica solidarietà e coesione, a tutela dei più deboli, come seppero fare allora le formazioni partigiane che, affiancando le truppe alleate giunte a supporto dell’esercito italiano, non esitarono a mettere a repentaglio la propria vita per liberare l’Italia dall’oppressione nazi-fascista”.

Ha poi aggiunto il sindaco: “Commemorare questa data significa rendere omaggio a quanti, in ogni tempo ed in ogni parte del mondo, si sono battuti ed hanno sacrificato la propria vita per gli ideali di libertà e di democrazia, lasciando quale monito - per la formazione delle coscienze e delle identità delle generazioni future - la consapevolezza che la libertà è una conquista che non va data per scontata, bensì un bene prezioso, da custodire e difendere ogni giorno. Oggi più che mai l’impegno di chi rappresenta il popolo, dal quale è stato democraticamente eletto, deve essere volto a ricercare sempre i migliori strumenti di tutela della libertà e dei diritti fondamentali delle persone attraverso il dialogo, il rispetto reciproco, il confronto leale”.


Il sindaco ha infine chiuso il suo intervento con una riflessione del maestro Mario Coppetti, testimone di tanto passato, ma anche uomo attivo nel presente nel difendere le istituzioni democratiche e una convivenza civile fondata sulla libertà e sulla pace: gli uomini e le donne che hanno fatto la Resistenza non chiedono a noi di essere degli eroi, ma di vivere e operare quotidianamente con onestà, questo sì! Per il sindaco infattiessi hanno il diritto di pretendere che il fare politica torni ad essere considerato un servizio alla società, e non un mestiere da cui trarre i maggiori vantaggi possibili. Ma ciò non servirebbe a nulla se non si accompagnasse ad un risveglio della coscienza di ogni cittadino, teso a far rinascere quel grande impegno ideale e morale di ricerca di giustizia e libertà che animava i combattenti per la libertà e che fu il carattere distintivo della Resistenza Italiana”.

La cerimonia si è conclusa con la deposizione delle corone di alloro alla lapide ai Caduti per la Libertà e alla lapide delle Medaglie d'oro CVL (Corpo Volontari della Libertà) poste in cortile Federico II, e, come da tradizione, con la consegna delle borse di studio “per il 25 Aprile” nella Sala dei Quadri di Palazzo Comunale.  

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