16 aprile 2014

Carlo Alberto Carutti da oggi nuovo cittadino onorario di Cremona



Una cerimonia dallo stile sobrio e allo stesso colma di emozione e commozione quella che si è svolta questa mattina, nella Sala dei Quadri di Palazzo Comunale, per il conferimento della cittadinanza onoraria all'ing. Carlo Alberto Carutti. Erano presenti autorità civili e militari, numerosi amici e parenti del nuovo cittadino onorario di Cremona, oltre naturalmente ai consiglieri comunali e ai componenti la Giunta comunale. Prendendo la parola, il sindaco Oreste Perri ha ricordato innanzitutto che il Consiglio comunale, il 17 marzo scorso, ha deciso di conferire all'ing. Carlo Alberto Carutti la cittadinanza onoraria di Cremona: un segno di riconoscimento, formalizzato oggi con questa cerimonia, per un vero gentiluomo, un mecenate grazie al quale il Museo Civico, dal 13 dicembre scorso, può vantare la straordinaria collezione di ben 65 strumenti che ha dato vita ad una nuova sezione del nostro polo museale: Le Stanze per la Musica.

La Collezione Carlo Alberto Carutti - ha proseguito il sindaco - rappresenta una delle più importanti raccolte di strumenti a pizzico per la qualità, rarità e stato di conservazione dei pezzi che la costituiscono. Una collezione che ripercorre quattro secoli di liuteria ed è formata da strumenti appartenuti a noti collezionisti, musicisti ed esponenti dell’aristocrazia. Oltre ad interessanti esemplari di violini, viole, viole d’amore, pochettes e ghironde, sono presenti una cinquantina di strumenti a corde pizzicate fra cui chitarre, mandolini e liuti, costruiti dai principali artigiani europei attivi nei secoli XVII, XVIII e XIX”.

Ha poi aggiunto il sindaco: “Carlo Alberto Carutti ha più volte affermato, anche se nato a Milano, davanti alla torre del Filarete, ha preferito trovare ‘rifugio’ nell’ospitale Cremona. Lo ha fatto per mantenere saldo il legame della sua famiglia con la nostra città: ricordiamo, a tale proposito, la generosità del fratello Gianni, grande filantropo e grande cultore dell'arte che ha donato venti quadri alla nostra Pinacoteca. Ma Carlo Alberto Carutti si è deciso a compiere questo gesto perché non vuole che i suoi strumenti rimangano solo esposti in una vetrina, come pezzi da ammirare e niente più, ma che vivano, che siano utilizzati. Condividendo totalmente questa sua visione, l'impegno che ci siamo prefissi è di onorare questo atto d’amore per Cremona”.

Quello di Carlo Alberto Carutti – ha aggiunto il primo cittadino - è stato un prezioso dono a Cremona nell’anno in cui si è celebrato il riconoscimento UNESCO, un omaggio alla grande tradizione della nostra città che ora si trova ad avere un patrimonio liutario pressoché completo: la liuteria infatti non comprende solo gli strumenti ad arco, rappresentati dai capolavori conservati al Museo del Violino, ma anche quelli a pizzico, anch'essi realizzati da grandi maestri liutai. Grazie alla collocazione di questi preziosi strumenti a Palazzo Affaitati, tutte le ‘forme’ nelle quali si esprime l’arte liutaria sono ora visibili a Cremona, e questo contribuisce a fornire una panoramica completa della liuteria stessa, di cui la nostra città è da sempre la capitale. Una ricchezza artistica e culturale che dobbiamo impegnarci a preservare e a valorizzare quale testimonianza della nostra storia e come irrinunciabile strumento di sviluppo per il futuro. Lo slancio, la passione e la generosità di Carlo Alberto Carutti hanno meritato il riconoscimento di tutti i cremonesi: da qui il conferimento della cittadinanza onoraria”.

Prima di consegnarle l'attestato del massimo riconoscimento civico – ha detto infine il sindaco - a nome dei cremonesi tutti che rappresento nella veste di sindaco, le rinnovo la mia più alta stima ed amicizia unitamente a sentimenti di profonda gratitudine per quanto ha fatto e sta facendo per la nostra città”. “Mi manca solo la conoscenza del dialetto, ma mi sento cremonese a tutti gli effetti”, ha esordito il Carlo Alberto Carutti che, molto commosso ed emozionato per il riconoscimento che la città gli ha attribuito, ha letto quella che lui ha definito una riflessione da lui scritta per tale circostanza e qui di seguito interamente riportata.

Ho cercato sempre di poterla incontrare, questa grande madre che nascondeva nei meandri delle sue vie le botteghe dei figli, intenti nel loro lavoro. Questa volta è Lei che è venuta incontro a me: era contenta di vedere che altri frutti del lavoro dei suoi figli erano stati onorati; era stato riservato per loro una meravigliosa sede perché tutti potessero ammirarli e godere dei nuovi suoni che quei legni, lavorati con tanto amore e perizia erano capaci di dare. Già da tempo i violini degli Amati, dello Stradivari, dei Guarneri erano tornati nel grembo della grande madre: gli architetti avevano già da tempo risvegliato i loro suoni: ma Lei aspettava che altri suoni tornassero all'ovile e ha avuto ragione ad aspettare. Qualcuno era pronto ad accompagnarli per mano. C'era però un testimone segreto che doveva essere presente, una paura che non si poteva spiegare. Tutto è avvenuto d'incanto. La grande madre ha alzato la voce e l'ovile si è riempito di nuove vite, di nuovi suoni, di canti di gioia. A questo punto non posso fare a meno di comunicarvi la mia emozione quando sabato 12 aprile l'auditorium per le Stanze per la Musica (l'ex salone delle feste di Palazzo Affaitati) si è riempito di giovani per sentire un concerto tenuto da maestri e da due allievi del liceo musicale Stradivari utilizzando quattro strumenti della mia collezione. È stato il primo esperimento fatto in questo auditorium, riuscito con successo sia per le doti eccezionali di sonorità di questo ambiente sia per la convinzione e la tenacia che a partire da Ivana Iotta e dal suo team, senza dimenticare il validissimo contributo dell'assessore alla cultura Irene Nicoletta De Bona ha portato a trasformare questo salone in un perfetto auditorium in tempi brevissimi: illuminazione eccellente, più di ottanta posti a sedere. Qui vorrei che si ripetessero questi incontri sia con altri conservatori, sia con altre scuole di liuteria. Il tutto attraverso il necessario e indispensabile aiuto del Comune di Cremona se si vorrà tenere viva questa iniziativa di alto valore sociale e culturale e se si vorrà che il mio sogno di vedere rivivere nel tempo i suoni di questi strumenti in mano ai giovani e alla loro passione si tramuti in realtà. Questa volta è proprio Lei, Cremona, la grande madre che è venuta incontro a me e mi ha preso per mano e la ringrazio per il suo troppo generoso riconoscimento”.

Dopo un applauso scrosciante, il sindaco Oreste Perri ha consegnato a Carlo Alberto Carutti il documento attestante la cittadinanza onoraria redatto in forma di artistica pergamena portante il sigillo del Comune di Cremona, che riporta la motivazione del riconoscimento: Per il suo impegno culturale e sociale nei confronti della città di Cremona a cui, riconoscendola quale capitale della liuteria, ha reso omaggio concedendo la sua collezione di strumenti; per la volontà di aprire nuovi orizzonti ai giovani affinché, attraverso la presenza del passato, trovino ispirazione nell’arte del saper fare liutario.






























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