14 giugno 2013

Alla scoperta delle passioni culinarie del Maestro Giuseppe Verdi


Il Maestro Giuseppe Verdi a tavola con alcuni amici
Mercoledì 19 giugno, alle ore 18, nella Sala Eventi di SpazioComune (piazza Stradivari, 7), il critico musicale Roberto Codazzi presenterà il suo libro Libiamo ne' lieti calici. L'alfabeto della cucina verdiana edito dal Comune di Villanova sull'Arda nel bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi. Oltre all'autore interverranno Irene Nicoletta De Bona, Assessore alla Cultura del Comune di Cremona, Romano Freddi, Sindaco di Villanova sull'Arda, Fabio Biselli, delegato Celebrazioni Verdiane del Comune di Villanova sull'Arda. Nell'occasione sarà sancito un gemellaggio, tra Cremona e Villanova, finalizzato alla realizzazione di progetti comuni nel nome di Verdi. L'iniziativa ha avuto il patrocinio del Comune di Cremona.

Il libro di Roberto Codazzi rende omaggio alla figura del più grande, amato e popolare operista italiano, guardandolo da una prospettiva assolutamente originale, quella riguardante la sua passione per la buona cucina. Ecco allora che le predilezioni enogastronomiche del Maestro vengono descritte "dalla A alla Z", declinate in forma di alfabeto, appunto. In appendice è pubblicato un raro ricettario rinvenuto a Villa Verdi a Sant'Agata e redatto da Ermelinda Berni, la cuoca personale del compositore.

Con queste parole il sindaco di Villanova sull'Arda, Romano Freddi, presenta il libro L'Alfabeto della cucina verdiana:


Giuseppe Verdi, uomo e artista, visto da un’altra prospettiva. Una prospettiva diversa e originale che ne svela nuove sfumature. È per questo motivo che il Comune di Villanova sull’Arda si fa editore di questo libro di Roberto Codazzi L’alfabeto della cucina verdiana, nella convinzione che il tema, leggero e apparentemente frivolo, addirittura “modaiolo” (non passa giorno che la tv non ci propini programmi dedicati all’enogastronomia...), sia un modo per scoprire in filigrana nuovi aspetti del geniale compositore di cui ricorrono i duecento anni dalla nascita. Il Maestro fu sempre legatissimo alle sue radici e studiare i suoi gusti alimentari significa studiare Verdi nel rapporto con la sua terra, con la comunità di Sant’Agata e di Villanova di cui fu cittadino per oltre mezzo secolo nel periodo più fecondo della sua parabola artistica. La cucina di Villa Verdi, sotto l’abile regia della cuoca Ermelinda Berni, diventava sovente il “motore” di incontri strategici nella vita del musicista che invitava nel suo “cenacolo” i collaboratori più stretti e gli amici più cari, da Arrigo Boito all’editore Giulio Ricordi. E gustare assieme una spalletta di San Secondo, magari cucinata secondo le rigide direttive del Maestro, era spesso il pretesto per mettere a fuoco nuovi progetti artistici, per “limare” e definire progetti già avviati, per dissertare di Arte, Musica e Drammaturgia. Tra un trionfo e l’altro in giro per l’Europa, dove Verdi non mancava di farsi “ambasciatore” dei prodotti della sua terra – come quando, a San Pietroburgo, si portò casse di pasta, salumi e formaggi – egli tornava puntualmente a Sant’Agata per riassaporare cappelletti e bolliti o delle semplici uova fresche con un contorno di verdura dell’orto. Originalissima è anche la struttura del libro, che declina le preferenze enogastronomiche del compositore “dalla A alla Z”, scandendo l’illustrazione di piatti e bevande con il racconto delle prodezze artistiche del più grande operista italiano. Pubblicare questo libro è dunque un modo per promuovere le tipicità di Villanova e del suo territorio e rendere un ulteriore omaggio a quel grande Uomo che è stato Giuseppe Verdi.

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